Urna marmorea di forma ovoide con coperchio conico, recante due iscrizioni incise in momenti distinti, come si può apprezzare dalle differenze grafiche tra le due. Il testo sulla pancia dichiara che i resti conservati nell’urna appartenevano ad un Q. Futius Olympicus. In un momento successivo, morta la moglie Sellia Epyre, proprietaria di un laboratorio sartoriale sulla Sacra via in cui si confezionavano tessuti decorati con filo d’oro, il nome della donna e la sua qualifica furono aggiunti sul coperchio e le sue ceneri probabilmente mescolate a quelle del coniuge. Per la provenienza dell’urna, attualmente ignota, si è proposto il colombario III di vigna Codini sulla via Appia, che ha restituito un’iscrizione su lastra di marmo in cui la stesa donna figura come proprietaria di un loculo.

CIL, VI 9214, cfr. pp. 3469, 3895

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