Parte superiore di stele cuspidata in marmo bianco, proveniente dalla necropoli vaticana. È una tra le più antiche iscrizioni cristiane di Roma. L’apparato decorativo è molto ricco, con una corona lemniscata al centro del fastigium e due pesci affrontati ad un’ancora. Lo specchio epigrafico è stato ribassato in corrispondenza delle ultime due righe, in occasione di un reimpiego epigrafico che ha eraso parte di un’iscrizione precedente. Alla prima redazione del testo, databile a cavallo tra la fine del II sec. d.C. e gli inizi del III, appartengono la formula di consacrazione agli dei mani e l’espressione in lingua greca “pesce dei viventi”. Seguiva il testo funerario vero e proprio, cancellato entro la metà del III sec. d.C. per far posto all’iscrizione funeraria di Licinia Amias, di cui si conservano soltanto la formula onomastica e parte di quella biometrica.

Dimensioni: 30 x 33 x 6,7; lett. 2,5-3,5.

ICUR, I 121.

URL: https://www.edb.uniba.it/epigraph/8818